“Give Blood and Keep the World Beating” è il titolo della campagna promossa dall’Oms.

Dopo il rinvio degli eventi previsti nel 2020 a causa della pandemia, per decisione dell’Oms anche quest’anno spetta al nostro Paese l’onore di ospitare l’evento globale del 14 giugno. Tuttavia, gli appuntamenti in programma potranno essere seguiti soltanto a distanza.

Il programma delle iniziative è stato presentato dal Ministero della Salute e dal Centro nazionale sangue

“Give blood and keep the world beating” è il claim della campagna per la quale l’Organizzazione mondiale della sanità ha realizzato un video (che è possibile vedere qui in basso) con l’obiettivo di raccontare, attraverso un linguaggio semplice e coinvolgente, l’importanza della donazione.

video ufficiale della campagna 2021 per il World Blood Donor Day.

Come ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la conferenza stampa di presentazione, «penso che la donazione di sangue sia un atto straordinario, che consente ogni giorno a questa macchina del servizio sanitario di funzionare, di essere all’altezza. Ci prepariamo a queste due giornate con lo spirito giusto, soprattutto consapevoli di questa fase così difficile che abbiamo vissuto e che oggi possiamo affrontare con maggiore fiducia soprattutto grazie alla presenza dei vaccini».

In un messaggio inviato per l’occasione, anche il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha voluto manifestare la propria partecipazione in vista di questa data così importante: «Sono felice di vedere che i giovani sono il focus del World Blood Donor Day di quest’anno, hanno sofferto immensamente durante questa pandemia, ma hanno mostrato una incredibile resilienza e capacità di adattarsi. Molti donatori di sangue nel mondo sono giovani ed è il momento di riconoscere il loro contributo incredibile alla salute delle rispettive comunità. Donando sangue si salvano vite. Quindi a tutti loro va il mio ringraziamento, per oggi e per domani. Give blood, keep the world beating».

Come ha dichiarato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «l’edizione di quest’anno della Giornata mondiale del donatore assume un significato ancora più particolare. Il Covid ha rappresentato un nemico ostico da battere e solo adesso, seppur con cautela, possiamo guardare al futuro con fiducia. Se il rischio di carenza di sangue ed emoderivati legato alla pandemia è stato contenuto e, allo stesso modo, i disagi sociali, gran parte del merito va proprio ai donatori e alle associazioni di volontariato che, anche nei mesi più complicati, non hanno fatto mancare impegno e supporto al sistema trasfusionale. Anche i numeri dimostrano che, nonostante una lieve e comprensibile flessione, il nostro sistema è solido e rappresenta un’eccellenza a livello internazionale. Il 14 giugno sarà un momento di celebrazione per tutti noi con la speranza che i prossimi mesi, grazie alla campagna vaccinale in crescente diffusione, possano essere forieri di salute e serenità per tutti noi».

Oltre che per presentare il programma ufficiale del World Blood Donor Day, la conferenza stampa è stata l’occasione anche per fare il punto sui numeri collezionati dal sistema trasfusionale italiano lo scorso anno.
Nel 2020 i donatori sono stati 1.626.506, per un 3,4% in meno rispetto al 2019, mentre quelli nuovi 355.174.
In aumento le donazioni in aferesi che sono state 217.638, +7,5% dell’anno precedente.
Le donazioni sono state quasi 2,9 milioni, di cui 2,5 milioni di sangue intero e il resto in aferesi. Ogni donatore in media ha effettua 1,8 donazioni l’anno.
In calo i pazienti trasfusi, 638mila contro 603mila, e le trasfusioni totali, 2,8 milioni contro le 2,9 milioni del 2019.
Il sistema ha permesso di garantire oltre 5 trasfusioni al minuto ai pazienti.
Continua a salire l’età media dei donatori, con un calo di quelli tra 18 e 25 ani, scesi sotto i 200mila, e di quelli nelle fasce superiori fino a 45 anni: aumentano gli over 45.

(fonte Avis.it)